Belize: uno dei Paesi con il più alto tasso di biodiversità del mondo: oltre il 90% del territorio è ricoperto da foreste incontaminate e vanta la più grande barriera corallina dell’Emisfero Boreale, nel mondo seconda solo a quella australiana. Con interessanti siti Maya immersi nella giungla in scenari suggestivi. E un Festival che è una autentica festa del gusto: il Lobster Festival che festeggia con tutta l’allegria caraibica l’inizio della stagione di pesca delle aragoste.
IL VIAGGIO IN BELIZE
Vuela, tour operator specializzato in America Latina, propone un viaggio di 13 giorni / 11 notti con partenza il 15 giugno e rientro il 27 (per un minimo di due partecipanti) che include una lunga serie di plus esclusivi: l’escursione alla Riserva Marina di Hol Chan (Ambergris Caye); lo snorkeling con guida lungo la barriera corallina del Belize; la visita alle rovine Maya di Cahal Pech e di Xunantunich presso San Ignacio; la partecipazione al Lobster festival a Placencia; la scoperta di Silk Cayes al largo di Placencia; l’incontro con la cultura Maya presso Nu’uk Che’ll e la visita al sito archeologico Maya di Lamanai; 4 pranzi.
SQUALI, RAZZE E MANTE
Dopo l’arrivo e una notte trascorsa a Miami, si vola verso Belize City e da qui ci si imbarca su un traghetto di linea per San Pedro/Ambergris Caye, l’isola corallina a un’ora e mezza di navigazione celebrata da Madonna nel suo singolo “La Isla Bonita”. Riservano grandi emozioni lo snorkeling e il diving nella Riserva Marina di Hol Chan, habitat degli squali nutrice, con la spettacolare Shark Ray Alley, dove oltre agli squali si ammirano anche razze e mante. Il giorno dopo si naviga fino a Tres Cocos dove lo snorkeling è in un “aquario” naturale coloratissimo. La barriera corallina del Belize è lunga 290 km ed è la seconda più grande al mondo dopo quella australiana. Coloratissimi anche i fondali di Mexico Rocks e molto gustoso il pranzo a barbecue servito in località Habaneros.
XUNANTUNICH: IL SITO MAYA
Il giorno dopo, mercoledì 19 giugno, è la storia a essere protagonista: dopo il rientro a Belize City a circa 15 km dalla capitale si visita il sito Maya di Cahal Pech, dove le geometrie delle rovine contrastano con la verdeggiante natura circostante. Il giorno successivo è la volta invece di Xunantunich (a circa 10 km), un sito maya maestoso e arroccato sulla parte più alta e panoramica di una collina che sovrasta il fiume Mopan. Si passeggia tra il palazzo reale, la piazza, gli edifici amministrativi, il bellissimo tempio denominato “El Castillo”, alto circa 40 m al di sopra della giungla sottostante.
LOBSTERFEST
Il settimo giorno, venerdì 21 giugno, dopo 3 ore di strada si raggiunge Placencia, cittadina posta su una penisola all’estremità meridionale del Paese, dove è di scena il famoso Lobsterfest, uno dei festival gastronomici più popolari dell’estate che apre la stagione ufficiale della pesca alle aragoste (da giugno a febbraio). Il Festival si tiene contemporaneamente anche a Belize City, Caye Caulker e a San Pedro (Ambergris Caye), ma è a Placencia che risulta più divertente. Qui numerosi stand gastronomici offrono il delicato crostaceo cucinato in molti modi: alla griglia, in versione “thermidor” e “ceviche”, in spiedini e zuppe e altro ancora, per la gioia dei palati più esigenti.
LE ISOLE CORALLINE
Il giorno dopo è dedicato all’esplorazione in barca di Silk Cayes, anche noto come Queen Cayes, un piccolo gruppo di isole coralline e riserva marina all’interno della splendida barriera del Belize, dove ci si immerge in acque cristalline tra coralli, piccoli squali, tartarughe e mante. La cultura degli abitanti, gli Indios Garifuna, discendenti dagli schiavi africani, è una mescolanza di riti africani e amerindi, la cui lingua, danza e musica sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
DAI MAYA
Il nono giorno, domenica 23 giugno, si va alla scoperta del sito di Nu’uk Che’ll, vicino al Cockscomb Wildlife Sanctuary, dove Ernesto ed Aurora Saqui, discendenti degli antichi Maya, cercano di preservare le ancestrali usanze di questo popolo: Aurora, autrice di due libri sulla antica medicina Maya, illustra il potere benefico delle piante officinali, mentre Ernesto si dedica alla conservazione delle antiche cerimonie, con particolare attenzione all’aspetto spirituale. Dopo il pranzo si visita la piantagione di cacao per conoscere i segreti della pianta dalla quale si ricava l’antica “bevanda degli dei”. Si rientra quindi a Placencia, dove chi lo desidera può partecipare ancora al Lobsterfest che la domenica prevede anche musica e balli. Da sottolineare: i proventi del festival vengono utilizzati per fornire borse di studio ai giovani locali.
LAMANAI E IL TEMPI DELLA MASCHERA
Il decimo giorno si rientra a Belize City e l’undicesimo si visita Lamanai, sito Maya nel distretto di Orange Walk, isolato e adagiato lungo la sponda di una laguna. Il suo nome significa “città del coccodrillo sommerso” a causa dei coccodrilli che popolavano la laguna. Non a caso, tra i maggiori edifici riportati alla luce (molti sono ancora sommersi dalla giungla), il più importante è il Tempio della Maschera, così chiamato poiché decorato con una grande maschera di pietra alta circa 4 m che rappresenta un uomo con copricapo a forma di fauci di coccodrillo. Con una imbarcazione locale, si risale il fiume New River per circa 30 km (un’ora e mezzo circa), osservando uccelli, animali selvatici, coccodrilli, piante di fiume e orchidee. Dopo un pranzo tipico si prosegue a piedi all’interno della lussureggiante vegetazione popolata dalle scimmie urlatrici che si mimetizzano tra il fogliame degli alberi.
Il dodicesimo giorno si rientra a Miami e si prosegue per Londra e l’Italia.
Quota individuale di partecipazione, in camera doppia con un minimo 2 partecipanti: 2.150 euro, quota di iscrizione 40 euro; biglietto aereo intercontinentale + voli interni: da 1.560 per persona (tariffa indicativa, soggetta a riconferma all’atto della prenotazione. Le tasse aeroportuali incidono mediamente per 490 euro ma sono soggette, come tutta la tariffa, a riconferma).
Info: www.vuela.it